Geomorfologia

Geomorfologia

Rocce intrusive del paleozoico riferibili a graniti compongono genericamente l’apparato roccioso di base su cui insiste l’area. L’aspetto morfologico più significativo è dato dalle serre, un susseguirsi caratteristico di creste coniche che ricordano i denti di una sega.
Particolari sono anche i tafoni cioè le concavità e gli incavi (piccoli e grandi) presenti nella roccia o nei massi. Questi incavi, di forme e dimensioni diverse, talvolta si modellano come gigantesche sculture, e assumono forme bizzarre che in qualche modo richiamano sagome di animali o di uccelli rapaci.
I suoli, in gran parte poco o mediamente profondi, sono permeabili e con spiccate caratteristiche di erodibilità a reazione da subacida a acida.
L’area in cui si estende il Parco è caratterizzata da un sistema di basse montagne dalla morfologia irregolare, segnata da valloni profondi. Dal punto di vista altimetrico si varia dai 68 m s.l.m. del Rio Posada ai 979 m di Nodu Pedra Orteddu.
Tutto il territorio del Parco è ricco di sorgenti naturali: alcune ben visibili lungo le strade e i sentieri e fruibili quindi ai visitatori, altre, ormai scomparse nel folto della vegetazione boschiva, rimangono vive solo nella memoria storica degli abitanti della zona.
Molti dei corsi d’acqua presenti, nonostante il prevalente regime torrentizio, riescono con la loro portata a sopportare sufficientemente la fauna ittica.
Discorso a parte meritano il fiume Posada e il Rio Santa Caterina che insieme ad altri corsi d’acqua di importanza minore, alimentano gli stagni che si sviluppano parallelamente alla fascia di dune costiere che caratterizzano il litorale di Posada. Con l’abbondante trasporto di detriti, il fiume Posada ha formato depositi di notevole spessore e ha costruito la pianura litoranea dove il fiume divaga e si biforca.